Erdogan: lo statista che l'Italia non avrà mai

Ho trovato stamane questo interessante articolo di Al Jazeera: non è recentissimo ma lo posto lo stesso vista la sua attualità, perchè - alla luce delle recenti dichiarazioni contro l'Iran (e contro gli stessi interessi nazionali italiani...) dei nostri governanti - permette di misurare la distanza siderale tra uno statista come Erdogan e la classe politica italiana TUTTA.

L’IRAN APPREZZA IL SOSTEGNO NUCLEARE DELLA TURCHIA[1]

28 Ottobre 2009

Mahmoud Ahmadinejad, il presidente dell’Iran, ha detto di “apprezzare” il sostegno espresso da Recep Tayyp Erdogan, il primo ministro della Turchia, al programma nucleare iraniano.

Erdogan, giunto a Teheran martedì per colloqui bilaterali, ha accusato le nazioni occidentali di ipocrisia per le loro critiche al programma dell’Iran di arricchimento dell’uranio, mentre stanno zitte su Israele, che si ritiene abbia un arsenale nucleare non dichiarato.

Ahmadinejad ha detto a Erdogan: “Quando un regime illegittimo possiede armi nucleari, non può pretendere di privare altre nazioni di un programma nucleare pacifico”.

“La vostra chiara presa di posizione nei confronti del regime sionista ha avuto nel mondo un effetto positivo, specialmente nel mondo islamico, e sono sicuro che tutti l’hanno apprezzato”, ha detto, secondo il sito web presidenziale iraniano.

Un programma pacifico

Erdogan ha detto ai giornalisti che sono andati con lui in Iran che il programma nucleare iraniano, che a detta delle nazioni occidentali potrebbe occultare la costruzione di armi, “è un progetto energetico dagli scopi pacifici e umanitari”.

Ha detto che i colloqui tra Teheran e le potenze internazionali avvenuti il 1 Ottobre a Ginevra hanno mostrato che “si può lavorare” con gli Stati Uniti e la Russia all’arricchimento dell’uranio.

“Se il loro atteggiamento positivo è corrisposto da un atteggiamento positivo, tutto ciò porterà il percorso nella giusta direzione”, ha detto Erdogan.

Le sue ultime osservazioni giungono dopo un’intervista al giornale inglese The Guardian, in cui ha accusato le potenze occidentali di trattare l’Iran in modo ingiusto, e ha definito Ahmadinejad “un amico”.

I legami tra Israele e la Turchia si sono deteriorati a partire dalla guerra di Dicembre-Gennaio contro Gaza.

Ankara aveva in precedenza cercato di mediare nelle relazioni tra Israele e altre nazioni del Medio Oriente, ma all’inizio del mese la Turchia ha messo al bando Israele da un’esercitazione aerea internazionale a causa del conflitto di Gaza.

La cooperazione sul gas

Il primo ministro turco ha portato in Iran una delegazione di 200 membri, che comprende ministri, membri del parlamento e industriali, per discutere una vasta gamma di questioni bilaterali, regionali e internazionali.

L’Isna, l’agenzia di notizie degli studenti iraniani, ha riferito che Ahmadinejad ha detto a Erdogan che non vi saranno limiti alla cooperazione irano-turca.

Taner Yildiz, il ministro turco dell’energia, ha detto che uno dei settori in cui i due vicini lavoreranno insieme è l’esplorazione del gas.

Egli ha detto che la Turchia inizierà l’attività esplorativa nel giacimento di gas iraniano South Pars il mese prossimo, come parte di un progetto finalizzato alla vendita di gas all’Europa, ha riferito l’agenzia di notizie governativa Anatolian.

“Turkish Petroleum condurrà le sue esplorazioni nel giacimento South Pars…L’attività inizierà la prima o la seconda settimana di Novembre”, ha detto Yildiz.

Non è chiaro se il gas passerà attraverso il previsto gasdotto Nabucco - finanziato con 11.76 miliardi di dollari e sostenuto dall’Unione Europea - che è stato concordato con Ankara nel Luglio scorso.

Martedì, Erdogan ha detto di aver caldeggiato la presenza dell’Iran nel progetto Nabucco, e ha aggiunto: “Credo che presto o tardi i responsabili del progetto capiranno l’importanza della partecipazione dell’Iran”.

Gli scambi commerciali irano-turchi ammontano circa a 12 miliardi di dollari l’anno, e i due paesi pensano di portarli a 20 miliardi nei prossimi due anni.

Erdogan durante la sua visita è anche atteso a colloquio con con l’Ayatollah Ali Khamenei, il leader supremo dell’Iran, e con Ali Larijani, il presidente del parlamento.

[1] http://english.aljazeera.net/news/europe/2009/10/2009102711739736523.html