Letto sul “Fatto Quotidiano” di oggi, 18 febbraio 2012, a p.
5, nell’articolo 1992-2012 – LA VENDETTA
DELLA POLITICA, di Alessandro Madron:
«Marco Travaglio…parlando del ruolo dei media nei confronti
della corruzione, ha sottolineato come “lo
spread morale che ci divide da altre democrazie europee è frutto della mala
politica, della mala economia ma anche della mala informazione"».
Lo “spread morale”, già.
Il vero spread che ci divide da “altre democrazie” è che
quelle “altre democrazie” hanno, da tempo immemorabile, asservito l’Italia ai
loro interessi e non si fanno scrupoli, all’uopo, non solo di usare il terrorismo ma di imporcene l’uso persino
contro noi stessi, come dimostrato dalla
nostra partecipazione alle innumerevoli guerre “umanitarie”, oltre che dalle
tristemente note stagioni delle stragi (quella degli anni ’70 e quella del ’92-’93).
Quali sono queste “altre democrazie europee”?
Una è la Francia,
nominata da Cossiga in una ormai storica intervista.
Ne volete la riprova?
Tra i beneficiari delle sciagurate “privatizzazioni” degli
anni ’90, di cui furono levatrici le stragi del ’92-’93 (“follow the money” dicono giustamente gli inglesi: seguite i soldi, per capire i
fatti…), troviamo infatti:
la tedesca Siemens, (beneficiaria del 50% dell’ITALTEL,
quota ceduta nel 1995 dal governo Dini),
la francese Edison
EDF (beneficiaria del 74% dell’ISE, quota ceduta nel 1995 dal governo Dini) e
l’inglese GEC –
Marconi (beneficiaria del 50% della MAC, quota ceduta nel 1996 dal governo
Prodi).
E allora, Travaglio parli per sé, quando parla di “mala
informazione”.
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Capaci, la strage che inaugurò la liquidazione della "Prima Repubblica", non sufficientemente atlantica... |