Il Vescovo Williamson espulso dalla Fraternità S. Pio X

Mons. Richard Williamson

IL VESCOVO WILLIAMSON ESPULSO DALLA FRATERNITÀ S. PIO X

Di Michael Hoffman, 23 ottobre 2012[1]

È arrivato l’annuncio che il Vescovo Cattolico Romano Richard N. Williamson, della Fraternità S. Pio X, è stato espulso dalla propria fraternità sacerdotale dal suo collega Vescovo, Bernard Fellay.

Il Vescovo Williamson ha pubblicamente affermato di non credere che vi siano stati dei gasati nelle presunte “camere a gas” di Auschwitz-Birkenau. Il Vaticano lo ha sospeso da tutte le sue funzioni episcopali fino a quando non ritratterà i propri dubbi. Nonostante le enormi pressioni ecclesiali, le calunnie dei media di tutto il mondo, la perdita del suo incarico di rettore del seminario della Fraternità, e l’espulsione dall’Argentina, il vescovo ha rifiutato di ritrattare.

L’epurazione di Williamson segue alla recente espulsione di due altri prelati della Fraternità, Padre Francois Chazal e Padre Joseph Pfeiffer. Padre Chazal ha riferito del grado in cui la FSSPX in Germania ha tiranneggiato qualunque opinione che osi contestare i dogmi politicamente corretti, e che questo spirito di conformità all’Establishment si è diffuso in altri distretti e regioni della FSSPX.

Il discorso di Padre Chazal [in inglese], della durata di 50 minuti, può essere ascoltato qui:

 
il Vescovo Williamson ha impressionato, per il suo coraggio, gli attivisti revisionisti di tutto il mondo. Egli è probabilmente il prelato di rango più elevato che abbia mai sostenuto una sfida prolungata alle accuse concernenti le camere a gas omicide.

Quando era rettore del seminario S. Tommaso d’Aquino di Winona, nel Minesota, Williamson ospitò una conferenza dell’avvocato difensore di Ernst Zundel, Douglas Christie. Il Vescovo Williamson incoraggiò i propri seminaristi a leggere il libro del sottoscritto The Great Holocaust Trial [Il grande processo dell’Olocausto], copie del quale vennero fornite alla biblioteca del seminario.

La nuova edizione del libro di Michael Hoffman

Affinché una persona venga disumanizzata, al giorno d’oggi, deve essere bollata come “negazionista” e “antisemita”, e la sua carriera è finita, e inizia la sua vita da mostro. Questa dinamica ha infettato anche la Fraternità S. Pio X, fondata dall’Arcivescovo Marcel Lefebvre, fieramente antimassonico e antitalmudico, che prestò servizio come legato di Papa Pio XII in tutta l’Africa francese negli anni ’50.

Il negazionismo degli olocausti, perpetrati dagli Alleati, di Dresda e di Nagasaki, e degli olocausti, perpetrati dagli israeliani, di Jenin, Beirut e Gaza, viene naturalmente pienamente approvato. Anche l’odio contro i goyim, racchiuso nei testi canonici del giudaismo, viene considerato elegante e dandy.

I cattolici tradizionalmente hanno onorato coloro che portavano marchi d’infamia e non abbiamo dubbi che il marchio posto su Williamson gli otterrà un giorno una corona in cielo e un posto d’onore qui sulla terra, quando torneranno giorni migliori per la Chiesa.  

Mons. Fellay con Benedetto XVI


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://revisionistreview.blogspot.it/2012/10/bishop-williamson-expelled-from-sspx.html