In Germania sotto processo anche Margarete Walendy

Udo Walendy


Da Bocage ricevo e traduco:
Apprendiamo sul sito “bnr.de” (Blick nach Rechts – Colpo d’occhio sulla destra, sito avverso) che la Germania ha scelto la sua nuova vittima revisionista: la donna dell’editore Udo Walendy. Ricordiamo innanzitutto che il tedesco Udo Walendy, 86 anni, laureato in scienze politiche, è il responsabile della vecchia rivista “Historische Tatsachen” ma soprattutto l’autore del libro più completo e più serio sulle origini della seconda guerra mondiale, la cui traduzione francese ha per titolo “Vérité pour l’Allemagne – Hitler n’a pas voulu la guerre” [Verità per la Germania – Hitler non ha voluto la guerra”] (reperibile presso Akribeia, 554 pagine, 26 euro + spese di spedizione --  http://www.akribeia.fr/ ). Udo Walendy ha trascorso più di due anni in prigione per revisionismo alla fine degli anni ’90. Oggi, è con la sua donna che se la prendono e noi diffondiamo qui l’articolo l’articolo di BNR tradotto dal nostro fedele traduttore, che ringraziamo:
http://www.bnr.de/artikel/aktuelle-meldungen/prozess-gegen-historische-tatsachen-verlegerin
Processo all’editrice della rivista di storia intitolata “Historische Tatsachen”
Di Thomas Sager
Con il capo di accusa di “istigazione all’odio”, il tribunale di primo grado della città di Bad Oeynhausen/Vlotho ha aperto un processo contro Margarete Walendy, moglie di Udo Walendy, già più volte condannato per negazione dell’olocausto.
Margarete Walendy, 81 anni, è incolpata come responsabile della casa editrice che pubblica tra le altre cose la rivista “Historische Tatsachen” nella quale, insieme ad un autore inglese conosciuto sotto lo pseudonimo di Richard Harwood, è stato negato l’olocausto. È così che in un numero intitolato “Ne sono morti davvero sei milioni?” è stato scritto che non vi sono stati stermini a Belzec e a Treblinka.
Un residente della città di Witten, settantaseienne, aveva sporto denuncia per aver ricevuto questa rivista senza averla richiesta. Tutto ciò aveva dato luogo nel luglio 2011 a delle perquisizioni effettuate presso i coniugi Walendy a Vlotho e a Mönchengladbach. Trentadue esemplari della rivista vi erano stati allora sequestrati.
Dopo una prima udienza che si è tenuta all’inizio del dicembre 2012 il procedimento era stato sospeso per ascoltare ulteriori testimonianze. Questo martedì 12 febbraio sono stati ascoltati i funzionari che avevano effettuato le perquisizioni a Vlotho e il tribunale dovrebbe sentire in una prossima udienza quelli che si sono recati a Mönchengladbach. All’udienza, Margarete Walendy non si è ancora espressa sulla questione. Il suo avvocato ha detto che si dovrebbe chiarire il punto di sapere se l’accusata, come semplice esecutrice realizzatrice delle riviste, era in grado di conoscere davvero il contenuto degli articoli in causa.
Le prossime udienze si terranno il 1 e il 15 marzo.
FINE DEL COMUNICATO DI BOCAGE

Alcuni numeri della rivista incriminata

Ricordiamo che Udo Walendy è anche l’autore dell’ormai celebre studio LE FALSIFICAZIONI FOTOGRAFICHE DELLA PROPAGANDA E L’”OLOCAUSTO” EBRAICO disponibile al seguente indirizzo:
http://ita.vho.org/valendy/ugo.htm
Studio che, nella versione inglese, è stato inserito nell’altrettanto storica antologia intitolata DISSECTING THE HOLOCAUST (“Esaminare l’Olocausto”):
http://vho.org/GB/Books/dth/
L’opuscolo – anch’esso epocale[1] – di Richard Harwood, NE SONO MORTI DAVVERO SEI MILIONI? è invece disponibile qui:
http://vho.org/aaargh/fran/livres5/harwoodit.pdf  

La copertina dell'edizione originale (pubblicata da Ernst Zundel) di "Ne sono morti davvero sei milioni?"


[1] L’impatto che ebbe all’epoca sui neofiti è ben descritto da Ditlieb Felderer all’inizio de IL DIARIO DI ANNA FRANK: UNA FRODE: http://vho.org/aaargh/fran/livres5/felderannit.pdf