Pirandello, Camilleri e il Doppio Stato


 
Qualche tempo fa, nel post intitolato La burocrazia del Doppio Stato, da Bava Beccaris a Calderoli -- http://andreacarancini.blogspot.it/2013/02/la-burocrazia-del-doppio-stato-da-bava.html -- dedicato a quegli storici e scrittori di regime che negano legittimità e fondatezza all’espressione “Doppio Stato”, avevo provato a definire quest’ultimo come “l’applicazione, da parte delle autorità stesse, di tutte quelle misure ritenute necessarie alla perpetuazione delle cricche, caste e cosche annidate all’interno dello Stato”, in cui “l’esercizio ordinario del potere (la burocrazia) è il complemento necessario, anche se spesso inavvertito, dell’esercizio straordinario (le operazioni sporche, gli attentati sotto falsa bandiera ecc).
A qualcuno questa definizione potrebbe sembrare un’esagerazione, mi dicevo nei giorni scorsi, ma poi ho ripensato ad un brano di Luigi Pirandello, che ho trovato citato all’inizio de La concessione del telefono[1] di Andrea Camilleri (autore in cui più volte ricorre l'argomento Doppio Stato) e che fa al caso nostro:
E qual rovinio era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s’era accesa alla rivolta! Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed eran calati i continentali a incivilirli: calate le soldatesche nuove, quella colonna infame comandata da un rinnegato, l’ungherese colonnello Eberhardt, venuto per la prima volta in Sicilia con Garibaldi e poi tra i fucilatori di Lui ad Aspromonte, e quell’altro tenentino savoiardo Dupuy, l’incendiatore; calati tutti gli scarti della burocrazia; e liti e duelli e scene selvagge, e la prefettura del Medici, e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi: tutto il primo governo della Destra Parlamentare! E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch’essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia; e usurpazioni e truffe e concussioni e favori scandalosi e scandaloso sperpero del denaro pubblico; prefetti, delegati, magistrati messi al servizio dei deputati ministeriali, e clientele spudorate e brogli elettorali; spese pazze, cortigianerie degradanti; l’oppressione dei vinti e dei lavoratori, assistita e protetta dalla legge, e assicurata l’impunità agli oppressori …
LUIGI PIRANDELLO, I vecchi e i giovani 


Penso che da questo brano straordinario, che parla dei moti siciliani soffocati nel sangue del 1893[2], si possano trarre almeno tre ordini di considerazioni:

1.       Il Doppio Stato non è un’invenzione dei dietrologi della Strategia della Tensione, ma risale addirittura all’Italia dell’800: possiamo dire tranquillamente che risale alla fondazione dello stato unitario.

2.       Il ruolo dei prefetti come costante degli italici misfatti e “misteri”: più che “garantire l’ordine” sembrano fungere spesso da interfaccia tra lo Stato e il suo Doppio; viene in mente Franco Freda quando, inquisito per la strage di Piazza Fontana, dice: “Se le cose vanno male tiro giù l’Italia, dirò quello che è successo, che la strage l’ha organizzata un prefetto” (il prefetto cui si riferiva Freda era Umberto Federico D’Amato)[3].

3.       L’errore, commesso da molti, anche tra gli accademici, di snobbare la letteratura: la (grande) letteratura infatti spesso dice quello che la storiografia ufficiale non può (e non vuole) dire.  Ecco quindi il ruolo insospettabilmente revisionista svolto da alcuni grandi scrittori italiani proprio nei confronti del Risorgimento (e rilanciato dalla grande RAI degli anni ’60 e ’70)[4]. Anche Pirandello era un “rigurgito neoborbonico”?

Dopo aver scritto tutto ciò, mi sono reso conto che non ho ancora letto La concessione del telefono di Camilleri: vado a colmare questa lacuna (e consiglio di farlo anche a voi) J

  


[1] Sellerio editore, 1998.
[3] Vedi l’intervista a Guido Salvini in INCHIESTA SULLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA: http://www.periodicoliberopensiero.it/pdf/INCHIESTA-SULLA-STRAGE-DI-PIAZZA-FONTANA.pdf
[4] Ne ho parlato nel post Gli Eroi del Risorgimento contro il Risorgimento: http://andreacarancini.blogspot.it/2012/05/gli-eroi-del-risorgimento-contro-il.html