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David Cole in una foto recente |
DAVID COLE
SMASCHERATO COME FAMIGERATO REVISIONISTA DELL’OLOCAUSTO
5.6.2013
Il segreto è stato rivelato, poiché il Guardian il 3
maggio 2013 ha scritto:
Per quelli che lo
conoscevano, o che pensavano di conoscerlo, era una zanzara cerebrale e burlona
che animava le bisbocce dei conservatori di Hollywood. David Stein riuniva
deputati di destra, celebrità, scrittori e personaggi dell’industria dell’intrattenimento
per baldorie, chiuse agli outsider, dove costoro potevano dileggiare i liberal
e dare voce alle loro vere convinzioni … […]
C’era solo un
problema. Stein non era ciò che diceva di essere. Il suo vero nome può essere
rivelato pubblicamente per la prima volta – una ristretta cerchia di intimi lo
ha scoperto solo di recente – come David Cole.
David Cole, naturalmente, è conosciuto dai revisionisti come
l’ebreo ateo (qualunque cosa ciò significhi) che nel 1992 realizzò un famoso documentario video sulla falsa camera a gas del campo principale di Auschwitz.
Dopo di che egli comparve in qualche show televisivo insieme a Bradley Smith,
ad esempio al Phil Donahue Show.
Dopo aver ricevuto nel 1997 minacce di
morte dal gruppo terroristico “Jewish Defense
League”, si
nascose, cambiando la sua identità per proteggere se stesso e la propria
famiglia.
Un amico arrabbiato ora rivela la sua identità, e il
giornalista Rory Carroll indulge nel suo personale genere di umorismo, mentre “smaschera”
David Cole, scrivendo:
Il giovane Cole
divenne una famigerata celebrità, l’ebreo opportunista, condotto di
trasmissione in trasmissione, a scontrarsi allegramente con storici ed
esponenti ebraici.
Carroll cita chiunque abbia qualcosa di brutto da dire su
Cole, terminando il suo articolo col rabbino Abraham Cooper, del Simon
Wiesenthal Center:
Sono molto deluso che
qualcuno che abusò della sua ebraicità per prendersi i suoi cinque minuti di
celebrità sia ancora fedele alle sue menzogne. È disgustoso e lo colloca nel
campo del fanatismo.
Carroll ignora un fatto importante. David Cole fece delle
ricerche coraggiose, che mostrarono che buona parte delle “prove” presentate ad
Auschwitz ai turisti erano dei miseri falsi creati dopo la guerra. È ora
generalmente riconosciuto che Cole aveva ragione; false porte di camere a gas,
false aperture, falsi comignoli.
Per informazioni sulla storia di David Cole, vedi la nostra
pagina web David Cole: Portrait,
la sua pagina autore,
o la nostra pagina categoria per David Cole.
Carroll glissa anche su un secondo fatto importante, e cioè su
gli attacchi e le minacce di morte che Cole ricevette, mentre menziona solo “una
minaccia di morte da parte della Jewish Defense League, un gruppo di militanza
violenta”. Ecco un tipico esempio della
bava velenosa rivolta contro Cole:
Cos’è un David Cole? È
una malattia? Un disturbo mentale? Cole è solo un parassita umano che si
attacca ai suoi appassionati amici e sostenitori nazisti che appoggiano le sue
idee di tutto cuore? Dopo tutto, questa Cole mania che i media hanno messo su,
non pensate che sarebbe ora che buttassimo questo individuo guasto e malato nello sciacquone, dove giace
il resto delle sue menzogne? Un David
Cole di meno nel mondo di certo non farà cessare l’odio per gli ebrei, ma
impedirà ad un parassita pericoloso, ad un batterio pieno di malattie, di
infettare la società […]
Proprio come dobbiamo
sbarazzarci di questo mostro, Cole, dobbiamo sbarazzarci anche della parola “revisionismo”
dal nostro vocabolario. Questa orribile parola, come anche Cole, devono essere
eliminati completamente. È fuori questione. Non ci devono essere più
discussioni, solo l’eliminazione dei negazionisti dell’Olocausto.
Rory Carroll non cita tutto ciò, limitandosi all’”ebreo
opportunista”.
Carroll sembra deliziarsi per i guai che ha provocato
facendo l’”outing” a Cole. Che la carriera di qualcuno possa essere distrutta
all’istante per non aver creduto ad una parte della favola dell’Olocausto non
induce Carroll all’esitazione. È la parte più importante di tutta la storia.
L’intolleranza, le minacce e la forza bruta non sono
chiaramente un buon ambiente in cui trovare la verità. A prescindere da questo
incontro con teppisti della penna, il suo lavoro rimarrà o perirà – nel lungo
periodo – per i suoi meriti. Il film “David Cole intervista il dr. Franciszek
Piper” è assolutamente valido adesso come lo era prima dell’intimidazione
forzosa dell’uomo che lo realizzò.