David Cole smascherato come famigerato revisionista dell'Olocausto


David Cole in una foto recente
DAVID COLE SMASCHERATO COME FAMIGERATO REVISIONISTA DELL’OLOCAUSTO[1]
5.6.2013
Il segreto è stato rivelato, poiché il Guardian il 3 maggio 2013 ha scritto[2]:
Per quelli che lo conoscevano, o che pensavano di conoscerlo, era una zanzara cerebrale e burlona che animava le bisbocce dei conservatori di Hollywood. David Stein riuniva deputati di destra, celebrità, scrittori e personaggi dell’industria dell’intrattenimento per baldorie, chiuse agli outsider, dove costoro potevano dileggiare i liberal e dare voce alle loro vere convinzioni … […]
C’era solo un problema. Stein non era ciò che diceva di essere. Il suo vero nome può essere rivelato pubblicamente per la prima volta – una ristretta cerchia di intimi lo ha scoperto solo di recente – come David Cole.
David Cole, naturalmente, è conosciuto dai revisionisti come l’ebreo ateo (qualunque cosa ciò significhi) che nel 1992 realizzò un famoso documentario video sulla falsa camera a gas del campo principale di Auschwitz[3]. Dopo di che egli comparve in qualche show televisivo insieme a Bradley Smith, ad esempio al Phil Donahue Show[4]. Dopo aver ricevuto nel 1997 minacce di morte dal gruppo terroristico “Jewish Defense League[5], si nascose, cambiando la sua identità per proteggere se stesso e la propria famiglia.
Un amico arrabbiato ora rivela la sua identità, e il giornalista Rory Carroll indulge nel suo personale genere di umorismo, mentre “smaschera” David Cole, scrivendo:
Il giovane Cole divenne una famigerata celebrità, l’ebreo opportunista, condotto di trasmissione in trasmissione, a scontrarsi allegramente con storici ed esponenti ebraici.
Carroll cita chiunque abbia qualcosa di brutto da dire su Cole, terminando il suo articolo col rabbino Abraham Cooper, del Simon Wiesenthal Center:
Sono molto deluso che qualcuno che abusò della sua ebraicità per prendersi i suoi cinque minuti di celebrità sia ancora fedele alle sue menzogne. È disgustoso e lo colloca nel campo del fanatismo.
Carroll ignora un fatto importante. David Cole fece delle ricerche coraggiose, che mostrarono che buona parte delle “prove” presentate ad Auschwitz ai turisti erano dei miseri falsi creati dopo la guerra. È ora generalmente riconosciuto che Cole aveva ragione; false porte di camere a gas, false aperture, falsi comignoli.
Per informazioni sulla storia di David Cole, vedi la nostra pagina web David Cole: Portrait[6], la sua pagina autore[7], o la nostra pagina categoria per David Cole[8].
Carroll glissa anche su un secondo fatto importante, e cioè su gli attacchi e le minacce di morte che Cole ricevette, mentre menziona solo “una minaccia di morte da parte della Jewish Defense League, un gruppo di militanza violenta”. Ecco un tipico esempio[9] della bava velenosa rivolta contro Cole:
Cos’è un David Cole? È una malattia? Un disturbo mentale? Cole è solo un parassita umano che si attacca ai suoi appassionati amici e sostenitori nazisti che appoggiano le sue idee di tutto cuore? Dopo tutto, questa Cole mania che i media hanno messo su, non pensate che sarebbe ora che buttassimo questo individuo  guasto e malato nello sciacquone, dove giace il resto delle sue menzogne? Un  David Cole di meno nel mondo di certo non farà cessare l’odio per gli ebrei, ma impedirà ad un parassita pericoloso, ad un batterio pieno di malattie, di infettare la società […]
Proprio come dobbiamo sbarazzarci di questo mostro, Cole, dobbiamo sbarazzarci anche della parola “revisionismo” dal nostro vocabolario. Questa orribile parola, come anche Cole, devono essere eliminati completamente. È fuori questione. Non ci devono essere più discussioni, solo l’eliminazione dei negazionisti dell’Olocausto.
Rory Carroll non cita tutto ciò, limitandosi all’”ebreo opportunista”.
Carroll sembra deliziarsi per i guai che ha provocato facendo l’”outing” a Cole. Che la carriera di qualcuno possa essere distrutta all’istante per non aver creduto ad una parte della favola dell’Olocausto non induce Carroll all’esitazione. È la parte più importante di tutta la storia.
L’intolleranza, le minacce e la forza bruta non sono chiaramente un buon ambiente in cui trovare la verità. A prescindere da questo incontro con teppisti della penna, il suo lavoro rimarrà o perirà – nel lungo periodo – per i suoi meriti. Il film “David Cole intervista il dr. Franciszek Piper” è assolutamente valido adesso come lo era prima dell’intimidazione forzosa dell’uomo che lo realizzò.
 


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://codoh.com/news/3037