Non abboccare Assad (non fare come Saddam)!


Di solito non pubblico materiale che trovo su altri siti ma in questo caso ritengo che l’eccezione sia doverosa.
Le ultime notizie sulla “crisi” siriana -- «Assad consegni le armi chimiche» http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-09-10/assad-consegni-armi-chimiche-064408.shtml?uuid=Ab7Nu5UI  - rendono infatti più che mai attuali, mi sembra, gli articoli che il compianto John Kleeves scrisse una decina di anni fa, al tempo di un’analoga “crisi”, quella irachena.
Oggi, riproduco a seguire il primo di questi due articoli (che ho trovato nella selezione di articoli di Kleeves pubblicata in rete dal sito Bye Bye Uncle Sam: http://byebyeunclesam.wordpress.com/2010/10/01/john-kleeves-selezione-ragionata-di-articoli-ed-interviste/):
NON ABBOCCARE SADDAM, dell’ottobre 2002.
Domani pubblicherò il secondo: HAI ABBOCCATO SADDAM.
Buona lettura!

NON ABBOCCARE SADDAM

Gli USA da mesi stanno dicendo che con l'Iraq l'alternativa è questa : o permette il rientro degli ispettori dell'ONU per verificare che nel Paese non esistono ordigni di distruzione di massa o gli USA - presumibilmente dopo massicci bombardamenti aerei di " ammorbidimento " - lo invaderanno con le forze di terra e prenderanno tutto il Paese in modo stabile e definitivo.

Balle. Nel mio libro " Sacrifici Umani ", pubblicato nel 1993, io scrissi che nel 1991 gli USA non avevano piegato definitivamente l'Iraq, occupandolo con le forze di terra, non perché il presidente Bush Sr aveva deciso che per ragioni politiche così era meglio fare, come disse e come ancora di più lasciò intendere, ma semplicemente perché non avevano potuto : le divisioni corazzate americane, arrivate a venti chilometri da Bassora, si erano prima fermate e poi ritirate perché erano state affrontate e messe in fuga dalle divisioni irachene. E come avevano fatto gli iracheni a mettere in fuga gli americani ? Semplice : con bombe chimiche e biologiche e altre equivalenti, e cioè con ordigni di distruzione di massa. Anche gli americani adoperavano ordigni del genere, aggiungendo loro anche le bombe aerosol, le bombe incendiarie al fosforo bianco e le bombe nucleari tattiche, ma il fatto è che i primi a dire " basta " e a scappare a gambe levate furono gli americani. Che si sia trattato di una batosta seria si vede dai numeri forniti dal generale italiano Pinto in un bell'articolo pubblicato sul Resto del Carlino del 12 settembre 2002, dal titolo significativo ( " Invadere l'Iraq ? No. Sarebbe un suicidio " ) : nella Guerra del Golfo del 1991 furono contaminati con sintomi più o meno gravi e più o meno immediati o ritardati quasi 200.000 soldati della coalizione anti Iraq, dei quali 135.000 americani, 37.000 inglesi e 20.000 egiziani ; il 3% degli americani e degli inglesi hanno generato in seguito dei figli deformi, in particolare teratogenici.

E ora gli USA vengono a dire che sarebbero disposti a riprovarci ? Li prego, non mi facessero ridere : anche se così volessero i grandi capi di Washington sarebbero i loro militari a rifiutarsi di andare a respirare un altro po' di quel famoso olezzo del deserto, il giallo profumo marca Saddam.

Solo la prima parte della loro alternativa è reale : essi vogliono davvero che l'Iraq elimini tutti gli ordigni di distruzione di massa che possiede, e che elimini pure la capacità di fabbricarli di nuovo. La minaccia invece di portare un attacco generale all'Iraq nel caso che non ottemperi è un puro e semplice bluff : gli USA non ci pensano neanche, hanno troppa paura delle testate chimiche e chimico-biologiche dell'Iraq.

Bene, ci si potrà chiedere, e perché gli USA ci tengono tanto al disarmo non convenzionale dell'Iraq ? O bella : per poterlo attaccare ! A quel punto sì che lo potrebbero fare, e certamente lo farebbero ( la scusa non sarebbe un problema ) se occorresse ciò per impadronirsi del suo petrolio e della sua posizione geografica, e cioè se il risultato non fosse ottenibile con la sostituzione di Saddam con un governo di traditori filoamericani. Così questo è il gioco americano : alzano la pressione internazionale e minacciano sfracelli per indurre l'Iraq a rinunciare a certe armi che

temono e solo dopo aver raggiunto quello scopo considereranno per davvero l'eventualità di attaccarlo, dovesse esserci bisogno.

Cosa deve fare Saddam, cioè l'Iraq ? L'Iraq non si deve spaventare né dal punto di vista morale né dal punto di vista militare. Le accuse degli americani, degli inglesi, degli altri dell'Occidente, dell'ONU e di tutti gli altri allineati sono infondate e pretestuose. Perché l'Iraq non dovrebbe possedere armi di distruzione di massa ? Non le possiedono e in quantità ben maggiori anche molti altri, a cominciare proprio dagli USA ? Forse che l'Iraq è moralmente meno affidabile degli altri ? Non si direbbe esaminando le varie storie nazionali, e specie proprio quella degli USA : se un Paese del genere può tenere armi di distruzione di massa allora le può tenere chiunque; quando saranno tolte queste armi agli USA allora si potrà cominciare a parlarne, ma prima certo che no.

Dal punto di vista militare l'ho appena detto. Le armi di distruzione di massa sono l'assicurazione di indipendenza dell'Iraq. Che Saddam non faccia la sciocchezza di liberarsene credendo così di accontentare gli USA : al contrario, per loro sarebbe il segnale dell'attacco ! Le tenga, anzi ne incrementi il più possibile il numero, l'efficacia e il raggio di azione, e vedrà che i fanti americani gireranno ben alla larga dall'Iraq.

John Kleeves

John Kleeves