Gilad Atzmon: LA GIORNATA DELLA MEMORIA: E' ORA CHE SIANO GLI EBREI A SCUSARSI


LA GIORNATA DELLA MEMORIA: È ORA CHE SIANO GLI EBREI A SCUSARSI[1]
Martedì, 28 gennaio 2014
Di Gilad Atzmon
Una protesta di massa a Parigi domenica contro il presidente francese François Hollande si è trasformata in una manifestazione antiebraica ed è finita in scontri tra la polizia e i manifestanti.
A quanto pare, le organizzazioni ebraiche di tutto il mondo sono atterrite dai recenti sviluppi in Francia. Ancora una volta, costoro non sono riusciti a capire la crescente stanchezza di massa dovuta all’indottrinamento da Shoah e alla politica delle lobby belliciste. Tuttavia, affermo che invece di piagnucolare sulla “crescita dell’antisemitismo”, gli ebrei dovrebbero, una volta per tutte, imparare a chiedersi “perché”? perché ancora gli ebrei? Perché sono così odiati? Cosa c’è nella politica ebraica che suscita così tanto risentimento? Perché succede in continuazione?
Non è stato facile per me ammettere nel mio ultimo libro[2] che la sofferenza ebraica è realmente radicata nella cultura ebraica. In altre parole, gli ebrei sono realmente destinati ad attirare calamità su se stessi. La politica e la cultura ebraica, purtroppo, sono odiose, violente, e pure razziste e suprematiste fino al midollo. La cultura ebraica è fatta per far infuriare i goyim proprio perché l’essere ebreo è definito per negazione – la sensazione agghiacciante di essere odiato.   

Curiosamente, il primo sionismo consisteva nella promessa di cambiare tutto questo. Herzl, Nordau, Borochov e Weizmann credevano che un “progetto di ritorno in patria” avrebbe trasformato gli ebrei della Diaspora in israeliti eticamente nuovi. Erano sicuri che un progetto di insediamento avrebbe reso gli ebrei amabili e rispettati. Ma ovviamente si sbagliavano. Il sionismo era destinato a fallire. Nonostante fosse guidato da sentimenti antiebraici, il sionismo venne rapidamente sconfitto dall’ebraicità (lo spirito ebraico, la cultura e l’ideologia ebraica). Diventò la malefica amplificazione sciovinista di ogni sintomo possibile di quel rozzo ebraismo che inizialmente si pensava di sradicare.
 

Molti ebrei di tutto il mondo questa settimana stanno commemorando l’Olocausto. Ma se ho ragione, forse è giunta l’ora che le organizzazioni ebraiche e sioniste traggano dall’Olocausto la vera e più importante lezione. Invece di colpevolizzare sempre i Goyim di aver fatto soffrire gli ebrei, è ora che gli ebrei si guardino allo specchio e cerchino di capire cosa c’è negli ebrei e nella loro cultura che suscita così tanta rabbia. Ci sarebbe persino l’opportunità per qualche ebreo di chiedere scusa ai gentili intorno a lui per aver suscitato tutto quest’odio.
Per quanto mi riguarda coglierei volentieri quest’opportunità e chiederei scusa, ma da tempo non sono più un ebreo.
 


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.gilad.co.uk/writings/holocaust-day-the-time-is-ripe-for-a-jewish-apology.html