Bernard-Henri Lévy immortalato nei francobolli del Vaticano





NON SI SCHERZA PIÙ. IL VATICANO E IL SUO AMICO YAD VASHEM PUBBLICANO UNA TAVOLA DI 12 FRANCOBOLLI. SU UNO DI QUESTI FRANCOBOLLI FIGURA BHL, ORMAI UFFICIALMENTE IMMORTALATO[1].

BHL: … Sono stato in Vaticano per preparare un grande incontro che avrà luogo il prossimo 16 dicembre, nella sede delle Nazioni Unite di New York, per il 50° anniversario dell’enciclica Nostra Aetate che ha segnato, come sapete, la fine dell’odio cristiano per il giudaismo … Il Vaticano è, insieme al Memoriale dello Yad Vashem e alle grandi organizzazioni ebraiche americane, uno degli organizzatori di questo evento. Io sarò uno dei relatori. E mi trovavo dunque lì, insieme al Grande Rabbino inglese David Rosen e all’americano Michael Landau, per una specie di riunione di lavoro che aveva il compito di fissare il metodo e gli scopi di questo importante incontro. Dunque una lunga riunione con Pietro Parolin, il cardinale che è anche il segretario dello Stato del Vaticano, ossia il suo numero due. E, prima di tutto ciò, per stabilire la rotta e, anche, per presentargli una tavola di francobolli emessi, per l’occasione, dal Vaticano e dallo Yad Vashem, un’udienza molto commovente con lo stesso papa.

Lei figura su uno di questi francobolli …

Sì. Ve ne sono dodici. Hanno lo scopo di fissare, credo, alcuni momenti della lunga ma sicura riconciliazione giudeo-cristiana. E, su uno di questi dodici francobolli, c’è un’immagine che conoscevo e dove mi si vede, vent’anni fa, con il papa Giovanni Paolo II al quale avevo condotto il presidente della Bosnia, Alija Izetbegovic.

(…)

In questi tempi « religiosamente agitati », quali obbiettivi possono unire ebrei e cristiani?

La lotta comune contro quella che Sigmund Freud chiamava « la marea nera dell’occultismo ». Chiaramente, i jihadisti da un lato. Dall’altro, i loro quasi-gemelli dei partiti populisti, ossia fascisti, europei. In questi due combattimenti, come in altri, ebrei e cattolici sono, più che mai, fianco a fianco. Del resto, le devo fare una confessione. Lei ha qui tre ebrei. E nello stesso tempo, nel caso degli ebrei che mi accompagnano, degli ebrei ortodossi. Ora, noi abbiamo passato la giornata a passeggiare nei sotterranei del Vaticano, nelle sue cappelle, nelle sue « scale della morte », nei suoi luoghi del potere vari e molteplici. Siamo andati nell’ufficio del tal cardinale nella grande sala degli accreditamenti dove ne abbiamo incontrato un altro. Ora, non abbiamo mai avuto, né Rosen, né Landau, né io, la sensazione di trovarci – come dire? – in terra straniera …

LINK: http://laregledujeu.org/2015/12/11/26716/un-pape-contre-les-barbares/  
FINE DEL TESTO PUBBLICATO DA PAUL-ÉRIC BLANRUE

Ulteriori informazioni sull’evento descritto da Bernard-Henri Lévy si possono trovare qui:
http://ijcic.org/wp-content/uploads/2011/04/Joint-Press-Release.pdf

Un interessante profilo del “filosofo” francese (il virgolettato è d’obbligo) lo potete trovare qui:
http://sollevazione.blogspot.it/2015/11/bernard-henri-levy-purche-guerra-sia.html

 


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://blanrue.blogspot.it/2015/12/on-ne-rigole-plus-le-vatican-et-son-ami.html?spref=bl