|
Silvana Amati |
Dunque ci risiamo: ecco che l’ineffabile senatrice Amati,
appena rieletta, ci riprova con l’introduzione, anche in Italia, della legge
antirevisionista.
Il blog Radio Spada ha segnalato il fatto, grave e
triste nello stesso tempo, che stavolta all’iniziativa si sono associati
alcuni parlamentari “grillini” (ma bisognerà controllare la loro effettiva
consistenza al momento della presentazione ufficiale del ddl sul sito del
Senato).
Mi è stato chiesto di rilanciare il campanello d’allarme di
Radio Spada: lo faccio volentieri, anche se ritornare su concetti che si
credevano precisati una volta per tutte, non è solo
frustrante ma, in questo caso, persino sconcertante (alla luce dell’annunciato
coinvolgimento, nell’iniziativa in questione, del capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato): ma
la libertà della rete non era uno dei valori fondativi dei “grillini”?
E poi, ammesso che non
si rendano conto dei veri termini della questione, non hanno pur sempre, i “grillini”,
alle loro spalle un blogger come Claudio Messora che su questi temi non è certo
uno sprovveduto?
.
E allora, forte di questa premessa, sono andato a chiedere
lumi proprio sulle bacheche facebook di Vito
Crimi e di Messora: i miei commenti non sono stati cancellati ma dai detti
personaggi non ho avuto nessuna risposta.
Quanto sono diventati silenti, ultimamente, certi intrepidi difensori
della libertà di espressione!
Ma torniamo alla zelante senatrice Amati: sul sito “Vivere
Senigallia”, che ha dato notizia della sua iniziativa, costei – spinta da
commenti non proprio favorevoli – non si è peritata, per giustificare la
necessità di mandare in galera i revisionisti, di tirare in ballo non solo Alba
Dorata ma addirittura l’attentatore di Tolosa!
Dunque, per costei, che segue pedissequamente l’aberrante “dottrina
Valori”, noi
revisionisti saremmo dei pericolosi terroristi!
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere, anche alla luce del fatto che, come già
scritto più volte, sono proprio i nemici del revisionismo a mettere in atto
comportamenti criminali.
Anche a livello
informatico.
Avevo già scritto a suo tempo che l’omicidio di Vittorio Arrigoni (che peraltro non era
un revisionista) era partito proprio
dalle pagine di Facebook.
Nota bene: questo clima di intimidazione non riguarda
infatti solo noi revisionisti ma, ormai, chiunque si azzardi a criticare il
sistema – il regime che ci governa – in quanto tale.
Due recenti esempi basteranno a dare la misura di questa
(subdola) violenza, sempre più pervasiva, anche
su Internet.
Giorni fa, è stata messa sulla bacheca facebook della nota
attivista antisionista Cloro Barbara
una foto (è quella in bianco e nero):
Nella detta foto, postata a nome della titolare della pagina, il sottoscritto veniva invitato a esprimere un commento: il punto è che quella foto Barbara Cloro
non l’aveva messa.
Non ne sapeva nulla!
Dietro mia segnalazione, Cloro ha poi accertato che
qualcuno, da Roma, nei giorni precedenti si era inserito nel suo account e
aveva inserito la foto.
Un avvertimento intimidatorio in piena regola: come a dire,
state attenti entrambi, Cloro Barbara e Andrea Carancini!
Quando chi di dovere ha capito che ci eravamo accorti della “stranezza”
ha provveduto a togliere la foto.
Secondo episodio: ieri, dopo aver visto l’articolo uscito su
“Vivere Senigallia”, ho postato il relativo link sulla bacheca facebook di Andrea Giacobazzi, anche per invitare i
comuni amici ad aggiungere i loro, ai commenti che avevo apposto al detto pezzo.
Di nuovo, qualcuno, a totale insaputa del titolare della
pagina, ha cancellato il link dell’articolo.
Mi domando: è possibile che cose del genere avvengano senza
la complicità dei responsabili di Facebook?
Con chi abbiamo a che fare, con dei semplici hacker o con
degli hacker di stato (magari poliziotti)?
Pecco di dietrologia se faccio notare gli interessi che
stanno dietro l’agognata approvazione della legge bavaglio e la consistenza dei
rapporti, anche militari, tra Italia e Israele?
E, a proposito di Alba Dorata, davvero la senatrice Amati e
i suo sodali del PD vogliono stroncarne la presenza o è piuttosto il contrario,
visto il modo con cui stanno cercando di fare terra bruciata, in questo paese,
ad ogni opposizione civile e democratica (vedi l’aberrante progetto di voler
mettere fuori legge gli stessi “grillini”)?
Senza contare che trovare dei capri espiatori – in questo
caso, i revisionisti – è quantomai opportuno, quando si tratta di deviare l’attenzione
dalla malapolitica (a cominciare dal Piano di rinascita democratica di Gelli,
che ha trovato il suo coronamento proprio con l’attuale governo) …